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Quinta Regola - Sul divieto di accettare e sentire Rechilut e come correggere il peccato se chas veshalom ci è incappato

RECHILUT – QUINTA REGOLA – Sul divieto di accettare e sentire Rechilut e come correggere il peccato se chas veshalom ci è incappato.


1. Esattamente come la Toràh vieta accettare parole di Lashon harà, così vieta di accettare ciò che viene detto come rechilut. Quindi è vietato credere in cuor proprio che ciò che viene raccontato sia vero. Colui che crede alla rechilut che gli viene raccontata trasgredisce il divieto di “Lo Tisà Shema Shav” oltre ai vari divieti che si aggiungono alla questione, come spiegato in maggior dettaglio nella Prefazione. Il divieto è tanto grave che su ciò viene detto (Yerushalmi Pea 1:1, Arachin 15b) Tre vengono uccisi dal Lashon Harà – chi la racconta, chi la riceve, e il soggetto del racconto. Similmente (Maccot 23a) Colui che racconta Lashon Harà (o rechilut, come si deduce dal versetto portato dalla ghemarà) è idoneo ad essere buttato tra i cani (per essere mangiato) come troviamo l’accostamento dei versetti (Shemot 23,1; 22, 30).

2. Nel caso gli venga raccontata una cosa che lo tange direttamente, ad esempio vogliono raccontargli che Reuven vuole danneggiarlo, è possibile ascoltare al fine di sospettare e stare attenti alla possibilità che si verifichi la cosa, ma è vietato crederci effettivamente. Quindi è permesso sospettare, ma è vietato crederci. Vedi inoltre le alachot sulla Lashon Harà Regola 6 in cui abbiamo trattato lungamente la questione dell’ascoltare la lashon harà.