ovvero le istruzioni per usare al meglio il regalo più prezioso che Hashem ci ha donato: la parola
Rechilut - Regola 9.6
12. Per dover raccontare (e poterlo anche permettere) è necessario però che si verifichino le seguenti condizioni:
a. Le cose come stanno. Si raccontino le cose come stanno, senza esagerazioni.
b. Verità & Utilità. Il fine fondamentale dev’essere raccontare la verità e cercare di aiutare il danneggiato, ossia ricercare la sua utilità, e non essere contenti della perdita del danneggiante, persino se sa che è un “truffatore”. Dev’essere inoltre certo che ci sia possibilità che ci sia un’utilità nel racconto, perché altrimenti non c’è nulla da raccontare. Ad esempio nel caso sappia che il “truffatore” sappia portare le cose in tribunale tirando per le lunghe oppure ottenendo “favori”. Ciò che otterrebbe in questo caso è solo “appesantire il cuore” del truffato ulteriormente.
c. Ammonimento. Se pensa che sia possibile che il “truffatore” ascolti qualche ammonimento, allora lo ammonisca e non racconti la questione.
d. Non c’è altra strada. Se c’è un altro metodo per ottenere lo stesso fine senza dover raccontare la questione, è vietato raccontare.
e. Il Truffato è un pettegolo. Se il “truffato” ha una natura da pettegolo, non è scontato che si possa raccontare alcunchè. Quindi solo nel caso in cui stima che starebbe con la bocca chiusa dopo aver ricevuto l’avviso, anche dietro avvertimento di non raccontare oltre la questione, è possibile avvisarlo.