3. Terzo precetto – “Giudica il prossimo con benevolenza”
a. Una persona che ha fatto qualcosa, che è possibile giudicare sia in modo positivo che in modo negativo, perfino se si sta parlando di una persona media (ossia né un malvagio, né un giusto), secondo la Toràh lo si deve giudicare in modo positivo. Quindi, chi parla, o ascolta qualcuno che parla lashon harà su quella persona, trasgredisce il precetto “Giudica il prossimo con benevolenza”.
b. Tanto più, chi parla o ascolta lashon harà di una persona che teme HaShem, è evidente che trasgredisca il precetto detto sopra. Il motivo è perché una persona che teme HaShem, anche se ciò che ha fatto sembrerebbe potersi giudicare tendenzialmente in modo negativo, va giudicato in modo positivo (perché, anche ammettendo che abbia fatto qualcosa di negativo, probabilmente ha fatto teshuvà per quello che ha fatto).
4. Il quarto precetto – “E lo aiuterai, anche se è un convertito o un residente, e vivrà con te” – “E tuo fratello vivrà con te”.
Se raccontando lashon harà, ha fatto si, che la persona di cui parlava abbia perso la sua fonte di sostentamento economico (dicendo per esempio che non è onesto o che non è in grado di svolgere il lavoro che fa) – trasgredisce il precetto “E lo aiuterai, anche se è un convertito o un residente, e vivrà con te” e il precetto detto poco dopo “E tuo fratello vivrà con te”.