4.2. E' vietato raccontare qualcosa di negativo su una persona, sia che abbia trasgredito un divieto della Toràh che un precetto da compiere. Sia che si tratti di un divieto "famoso" che di una mizvàh poco conosciuta, o comunque cui la gente sta poco attenta. E così è anche vietato raccontare che una persona sta poco attento a compiere le mizvot a priori.
4.3. Abbiamo definito precedentemente una persona “media” come persona che generalmente sta attenta a non compiere peccati, ma di tanto in tanto ci incappa (vedi terza regola - 7). Anche nel caso una persona “media” sia stata vista compiere ripetutamente un peccato, è vietato rivelarlo. Persino se è stato visto non solo da una persona, ma da due, quanto il numero minimo necessario per testimoniare al bet din ~ tribunale rabbinico [a meno che, appunto, non vadano a testimoniare. In tal caso è permesso raccontare il fatto, ma solo al Bet Din]. Bisogna anzi giudicare tale persona positivamente (vedi terza regola – 7). Ad esempio pensando che non l’ha commesso volontariamente, oppure che non sapeva che fosse vietato, oppure pensa che sia solo un “buon consiglio”, ma non sia obbligatorio [in questi ultimi due casi è opportuno farglielo notare in modo calmo e rispettoso, così che non arrivi a peccare una volta ulteriore]