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Terza Regola.3

4. il divieto di raccontare senza fare nomi
- perfino se si racconta senza fare nomi, ma da quello che si dice è possibile arrivare a capire di chi si sta parlando, è vietato.
- Perfino se in quello che si racconta non c’è niente di negativo, ma a causa di quello che si racconta si ottenga un effetto negativo, e proprio con questa intenzione subdola si è raccontato quello che si è raccontato, è vietato.

5. Anche parlando in modo ingenuo, ossia facendo vedere di non sapere che quello che racconta è lashon harà, o che fa finta di non sapere che quello che racconta si riferisce a una certa persona, è vietato e rientra nel divieto di lashon harà.