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Seconda Regola.3

3. Gli ascoltatori possono raccontarlo a loro volta?
a. Colui che ascolta la lashon harà che è detta dinnanzi a tre persone nel caso in cui racconti ciò che ha sentito con l’intenzione di rivelare la cosa, sicuramente trasgredisce il divieto di lashon harà.
b. C’è chi dice che se racconta ciò che ha sentito in un secondo momento casualmente non avendo l’intenzione di rivelare la cosa ad altri, non trasgredisce il divieto di lashon harà (poiché essendo risaputo da tre persone, diventa una cosa considerabile alla stregua di pubblica, e la Toràh non ha vietato di rivelare una cosa pubblica nel caso si parli casualmente senza aver intenzione di raccontare qualcosa di male sul soggetto del discorso).
c. C’è chi dice che anche raccontare in modo casuale è vietato, a meno che la questione non sia capitata nel discorso per caso mentre stavano parlando di qualcos’altro. (Hagaàh).
d. In ogni caso non deve avere intenzione di rivelare la cosa, perché se lo fa intenzionalmente (anche non per arrecare danno alla persona, tanto più se vuole anche arrecarlo) trasgredisce il divieto di lashon harà. E ciò vale anche se non racconta da chi l’ha sentito, ma dice solo “ho sentito…”.