9.
Qualsiasi cosa sia vietato
dire, è vietato ascoltare (per esempio offese sul comportamento degli avi, o
azioni sbagliate che si sono compiute in passato e la persona attualmente si
comporta bene, oppure dire di qualcuno che non è intelligente).
Questo
vale sia in forma orale che scritta.
10.
È vietato credere alla
lashon harà che si sente. È vietato perfino dubitare a proposito della persona
di cui si sente parlare. È permesso però sospettare che ciò che si è sentito
sia vero, nel caso in cui si possa subire un danno, o qualcun altro possa
subirlo.
Poiché
è vietato credere a quello che si è sentito, si continua ad avere l’obbligo di
fare del bene nei confronti di quella determinata persona, per quanto riguarda
tutte le mizvot in cui la Toràh ci ha comandato di fare del bene al prossimo,
per esempio dandogli zedakà. Questo vale anche se, stando alle parole di lashon
harà ascoltate, quella persona è entrata in una categoria di persone su cui non
è vietato parlare lashon harà (di questa categoria sarà trattato be”H nella
regola 8).