7.
Nelle prossime alachot
cominceremo a vedere Be”H le norme sulla possibilità di accettare e ricevere la
lashon harà effettuata da casi particolari:
una persona che è attendibile “Kevè Terè” cioè
come due testimoni
Persino se la persona che ci racconta
la lashon harà è attendibile “Kevè Terè” cioè come due testimoni, non è possibile
credere a ciò che dice.
8.
Nel caso venga raccontato
da una persona che è attendibile “Kevè Terè”, cioè come due testimoni, che
qualcun altro abbia commesso una trasgressione di cui è risaputa da tutti la
gravità, è possibile accettare ciò che ha detto nel caso ci siano presenti due
condizioni:
a.
Con i suoi occhi. Ha
raccontato che ha visto la questione lui stesso. Nel caso ha raccontato che l’ha
sentito da altri, allora l’attendibilità
di tale persona non costituisce un effetto sulle norme (quindi rimane vietato
accettare ciò che dice, a meno che non sia possibile per altri motivi)
b.
Credere e non raccontare.
Anche se gli ha detto che l’ha visto con i suoi occhi, ci si può credere e
allontanarsi di conseguenza dalla compagnia del soggetto del racconto fino a
che non faccia teshuvàh. In ogni caso è vietato raccontarlo a terzi, come
abbiamo visto nella Regola 4 fine del paragrafo 5. E così non è possibile
provocargli danno economico o alzare le mani su di lui chas veshalom per questo
motivo.
c.
Oggi. Oggi difficilmente
ci sono persone di questo livello, che siano attendibili come due testimoni. Pertanto
è possibile solo sospettare di ciò che è stato raccontato, ma non crederci
completamente. (Beer Maim Chajim 12)