5.-6. Una persona che vede qualcuno parlare lashon
harà, può raccontare pubblicamente la sua trasgressione, a condizione che si
siano verificate tutte le condizioni viste precedentemente nei punti 2,3,4. Un’altra
condizione è che la lashon harà raccontata sia già giunta alle orecchie del
soggetto di cui si parlava lashon harà (altrimenti chi la rende pubblica
trasgredisce il divieto di rechilut).
Nel
caso sia evidente che c’è utilità nel rendere pubblica, c’è la possibilità di
non necessitare la condizione precedente che la lashon harà sia già giunta alle
orecchie del soggetto di cui si parlava lashon harà. In ogni caso sono
necessarie tutte le condizioni precedentemente viste (2-4)
In
ogni caso è vietato raccontare della lashon harà fatta al soggetto di cui si
parlava; persino se parlava male di suo padre o dei del suo maestro di Toràh.
Un
esempio pratico: se sa che la persona in questione potrebbe andare a raccontare
la lashon harà ad altre persone ed è quasi sicuro che credano alla sua lashon
harà, sicuramente è opportuno anticiparlo e raccontare loro che quella persona
sta dicendo frottole. (A condizione siano presenti le condizioni precedenti
2-4)