5. il divieto di lashon harà riguarda chi, è considerato “tuo prossimo”
secondo la Toràh. Per far parte di questa categoria bisogna condividere il
rispetto della Toràh e delle mizvot. Chi nega che la Toràh scritta e/o quella
orale e i profeti, siano di origine divina, o che accettano che tutta la Toràh
(scritta, orale, profeti) siano di origine divina ad eccezione di un unico
versetto, o di un solo principio, non rientra nella categoria di “tuo prossimo”.
6. Questo vale se si è sentito personalmente che qualcuno nega uno degli
elementi di cui abbiamo parlato nell’alachà precedente. Se si è sentito da
altri, questo non basta per permettere di parlare lashon harà su di loro sia
che essi siano presenti che no. È vietato credere in cuor proprio ciò che si è sentito sul loro conto, come
abbiamo visto nella regola 6. Si deve tenere conto della cosa, al fine di
potersi tutelare, o al fine di aiutare qualcun altro a tutelarsi. C’è l’obbligo
di accertarsi della veridicità della cosa solo nel caso in cui “si sia sentito
dire”, ma se si tratta di una persona che pubblicamente ostenta il suo essere
eretico, è come se si fosse venuti a conoscenza della cosa personalmente.