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Ottava Regola.3


5. il divieto di lashon harà riguarda chi, è considerato “tuo prossimo” secondo la Toràh. Per far parte di questa categoria bisogna condividere il rispetto della Toràh e delle mizvot. Chi nega che la Toràh scritta e/o quella orale e i profeti, siano di origine divina, o che accettano che tutta la Toràh (scritta, orale, profeti) siano di origine divina ad eccezione di un unico versetto, o di un solo principio, non rientra nella categoria di “tuo prossimo”.
6. Questo vale se si è sentito personalmente che qualcuno nega uno degli elementi di cui abbiamo parlato nell’alachà precedente. Se si è sentito da altri, questo non basta per permettere di parlare lashon harà su di loro sia che essi siano presenti che no. È vietato credere in cuor proprio  ciò che si è sentito sul loro conto, come abbiamo visto nella regola 6. Si deve tenere conto della cosa, al fine di potersi tutelare, o al fine di aiutare qualcun altro a tutelarsi. C’è l’obbligo di accertarsi della veridicità della cosa solo nel caso in cui “si sia sentito dire”, ma se si tratta di una persona che pubblicamente ostenta il suo essere eretico, è come se si fosse venuti a conoscenza della cosa personalmente.