3.
C’è chi dice che se
qualcuno ha parlato negativamente di un’altra persona di fronte a tre persone,
se una di queste tre va a dire al diretto interessato ciò che è stato detto su
di lui, la cosa non costituisce rechilut. Questo perché ognuno ha un amico a
cui riparlare, ed è chiaro che prima o poi quello che si è detto arriverà alle
orecchie della persona in questione. A questo proposito si guardi quanto
scritto nelle “ilchot lashon harà” alla regola 2 dal punto 4 in avanti.
In pratica però, si stia attenti a
NON COMPORTARSI SECONDO QUESTA REGOLA. Il Maarshal, nel suo commento al Sefer
Mizvot Ghedolot, scrive che molti rishonim (fra cui Rambam, Sma”g e Tosafot),
sono totalmente in disaccordo con questa opinione, perfino di raccontare quanto
sentito a qualcun altro e tanto più al diretto interessato.
4.
Se un socio decide di
interrompere la collaborazione con l’altro socio per associarsi con altre
persone, ma in finale non è riuscito nel suo intento, è vietato raccontare la
cosa al socio iniziale, perfino se è stato detto di fronte a tre persone. Questo
perché potrebbe accadere che a causa di quanto raccontato, sia arrecato
dispiacere al socio originale, o si decida di annullare la collaborazione.
Analogamente, è vietato raccontare di un
fidanzato che voleva interrompere il suo shidduch, o di un Rav di una città che
è in cerca di un’altra città in cui essere Rav.