7.
– 8. Ciò che si è detto
precedentemente nel punto 2 (ossia che bisogna rimproverare chi commette un
torto, prima di raccontare lashon harà su di lui), vale per una persona normale,
se si sa però che tale persona non accetterebbe il rimprovero, non bisogna
rimproverarla. Si stia però attenti, quando si parla male di lei, di farlo di
fronte a tre persone, così che la cosa sia considerata come se l’avesse gliel’avesse
detta in faccia (perché una cosa detta davanti a tre persone è considerata alla
stregua di una cosa pubblica in questo contesto), e non sia sospettato di
mentire.
Però,
se si teme che la persona di cui si dovrebbe parlare lashon harà, possa vendicarsi
e fare del male a colui che vuole raccontare, si può facilitare e raccontare il
torto che quella persona ha commesso anche non di fronte a tre persone. Si stia
attenti che sussistano le condizioni di cui abbiamo parlato nei punti 2 e 3.
Chi
ascolta la lashon harà, non può accettarla ma deve ricercare se la cosa è vera,
e rimproverare chi ha commesso il torto, perché forse lo starà a sentire.