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Decima Regola.6


11.       Quando si subisce un torto (si è stati derubati o truffati) da qualcuno, bisogna stare attenti a non raccontarlo (anche se si è sicuri di raccontare esattamente la verità di quanto accaduto). In questo caso lo scopo sarebbe quello di mettere in cattiva luce la persona che ha commesso il torto agli occhi del pubblico e non quella di ottenere un’utilità: ossia che le persone disdegnino i malfattori e stiano attenti a non comportarsi come  loro.
12.   Tanto più bisogna stare attenti a non raccontare lashon harà quando non si è subito un danno vero e proprio. Per esempio se non si è ricevuto un favore (non gli hanno dato zedakàh, un prestito o ospitalità…). Se ci si lamenta per questo con altri, si sta sicuramente trasgredendo il divieto di parlare lashon harà (cfr regola 5.1) e altri divieti spiegati precedentemente.
Questo vale nei confronti di un singolo e tanto più nei confronti di un gruppo o di un’intera città (per esempio nel caso in cui non sia stato ospitato secondo lui con sufficiente kavod). Se si parla di più persone il peccato è molto più grave (a meno che non si racconti a qualcuno che ha la possibilità di rimproverare le persone per quanto accaduto, in tal caso si stia attenti che siano presenti tutte le condizioni del punto 2 e 3).