9.
Se chi racconta è riconosciuto
dal pubblico come persona integra, che non avrebbe problemi a dire ciò che dice
anche di fronte al diretto interessato, se sa che l’interessato non
accetterebbe il rimprovero può raccontare le malefatte compiute anche di fronte
a meno di tre persone. In questo caso tutti saprebbero certamente che, una
persona del genere, racconta ciò che racconta con l’unico scopo di aiutare la vittima e di condannare di fronte
al pubblico azioni che non vanno bene. Si stia attenti a quanto detto nel punto
8, e che siano presenti le 7 condizioni riportate all’inizio del capitolo.
10.
Le norme che riguardano il
raccontare lashon harà per una trasgressione commessa nei confronti del
prossimo o nei confronti di HaShem sono le stesse. Solo che una trasgressione
di un peccato nei confronti di HaShem è vietato raccontarla ad altri,
nonostante sussistano le condizioni riportate nel punto 2. Solo nel caso in cui
sussistano tutte le condizioni e si è anche visto svariate volte che la
persona trasgredisce volontariamente un’averà conosciuta da tutti come tale,
è permesso raccontarlo.