Pagine

Decima Regola.2 - Cosa significa "Buona Causa"?


3.       Condizione aggiuntiva e necessaria per il permesso di raccontare lashon harà visto sopra, è che la persona che racconta non sia anch’essa peccatrice sulle stesse trasgressioni come la persona di cui si parla. In caso lo sia, è vietato raccontare lashon harà e rendere pubbliche le trasgressioni del prossimo(perché la sua intenzione è solo di svergognarlo).
4.       Per una buona causa. Una delle condizioni che abbiamo visto precedentemente (punto 2) è di aver intenzione di raccontare per una buona causa e con uno scopo. Questo punto va spiegato meglio:
a.       Se coloro cui racconta possono aiutare il danneggiato – sicuramente è opportuno raccontare.
b.      Se non si raggiunge un aiuto per il danneggiato, ma chi racconta ha l’intenzione che coloro che ascoltano si allontanino dalla cattiva strada. Quando si sente che le persone disprezzano i malvagi, è possibile che il peccatore stesso faccia teshuvàh e sistemi le sue azioni. Anche ciò è considerata una buona causa.
c.       Se si stima che non ci sia alcuna utilità, perché anche le persone cui racconterebbe si comportano male e trasgrediscono la stessa questione tanto che non considerano per nulla la cosa come trasgressione, stia ben attento a non raccontare per nulla la questione.
d.      Non c’è differenza in tutte queste condizioni, se il danneggiato ha fatto richiesta di risarcimento o no; perché se è permesso parlare, persino se non ha fatto la richiesta è permesso; se è vietato (cioè non si sono verificate le condizioni riportate nei punti 2-3), persino se ha fatto richiesta di risarcimento rimane vietato.